Libri di Narrativa
Racconti e romanzi che spesso si vedono sugli scaffali delle librerie di casa, ovvero i classici della letteratura, qui riproposti, e una selezione di nuovi titoli scelti tra i tantissimi che ogni settimana vengono pubblicati. Un insieme di libri cui dedicare i nostri momenti di pausa, svago e riposo al fine di riscoprire e trasmettere l’amore per la lettura grazie all’elogio di tutto ciò che dona fascino ad un libro : la copertina, il formato, l’edizione e, più di ogni altra cosa, il contenuto.
PROPOSTE DEL MESE (Febbraio 2015)
Irène Némirovsky, Il ballo, ed. Adelphi, 2005
In un Parigi degli anni Venti, totalmente inebriata dalla cultura della nuova élite intellettuale, un fastoso ricevimento - un ballo - sembra essere per la famiglia Kampf l’occasione più opportuna per mostrare all’alta società il prestigio e il benessere raggiunti. Ed ecco che, nei giorni antecedenti al grande evento, quando tutti sono eccitati dal fervore dei grandi preparativi, Antoinette Kampf, la giovane protagonista del libro, si muove silenziosa tra i personaggi della sua famiglia come un’attenta osservatrice dell’allestimento di una scena alla quale, per volere della madre, non le sarà permesso partecipare. Un sopruso che Antoinette non riesce ad accettare e che non farà altro che accendere in lei un sentimento di collera e di rancore. Di qui, il desiderio di vendicarsi e, in un pomeriggio, verso l’imbrunire, un dispetto imperturbabilmente realizzato con coscienzioso distacco. Per questo, forse, ancora più crudele. Quali saranno le sorti del ricevimento ? Con la naturalezza di un classico e con una scrittura scarna ed essenziale, l’autrice - Irène Némirovsky - riesce a raccontare il dramma dell’amore, del risentimento e della rivalità tra madre e figlia nonché l’ipocrisia sociale e le goffe vertigini che la ricchezza improvvisata porta con sé.
Audrey Magee, Quando tutto sarà finito, ed. Bollati Boringhieri, 2015
Un romanzo che potrebbe ricordare il capolavoro di Erich-Maria Remarque : Niente di nuovo sul fronte occidentale. Diversi il periodo e i luoghi ma simile la prospettiva. Tutto si muove tra Berlino e il glaciale inverno russo, durante la seconda guerra mondiale. Protagonisti due giovani : Peter Faber, maestro e soldato semplice sul fronte orientale, e Katharina Spinell, impiegata presso una banca di Berlino. Si sposano senza nemmeno conoscersi. Un patto siglato per reciproca convenienza a duemila kilometri di distanza : il giovane può ottenere una licenza matrimoniale e fare ritorno a casa, sebbene per un breve periodo ; mentre la ragazza avrà diritto alla pensione qualora diventasse vedova. Poi si incontrano e si innamorano. Un dolce intermezzo nel proseguimento senza sosta degli orrori della guerra che trasforma il loro primo timido approccio in una intensa passione nutrita di addii infiniti. Una storia tutta tedesca che, muovendo un’incalzante critica alla propaganda nazista, mostra la guerra nella sua malvagità. Una realtà che la scrittrice osserva attraverso la lente non dell’ideologia ma della sensibilità umana, tra razzismo, stoltezza e dolore. Sullo sfondo restano dapprima la promessa di fedeltà e di speranza dei due giovani sposi e poi le tragiche sorti del loro destino. Un romanzo di forte tensione emotiva ma senza retorica e sentimentalismo, per capire meglio, « quando tutto sarà finito », come la retorica del potere si riversi inevitabilmente nella tragedia del destino individuale portando i sentimenti e le emozioni di ciascuno di noi a scomparire nella follia dell’epoca di cui siamo testimoni.
Elias Canetti, Aforismi per Marie-Louise, ed. Adelphi, 2015
Nel 1942, esule in Inghilterra, Canetti cominciò ad appuntare su un piccolo taccuino e con una delicata grafia ad inchiostro un insieme di riflessioni sulla violenza mostruosa della guerra e su Dio, soffermandosi poi sull’amore, la solitudine e ogni altro aspetto dell’umano sentire. Il tutto con una serenità obiettiva, affilata ma, al tempo stesso, apocalittica. Donò poi questa raccolta di riflessioni alla bella e aristocratica Marie-Louise von Motesiczky (1906-1996) come pegno di amicizia e, forse, qualcosa in più. I testi contano come un delicato documento biografico ; infatti, come Jeremy Adler spiega nella postfazione che dà un suggestivo ritratto della Grande Vienna, la fascinosa pittrice ebrea insieme alla paziente moglie Veza diede forma con Canetti ad un triangolo di passioni, intelligenza e fragilità ombrato dal tragico destino dell’ebraismo mitteleuropeo cancellato dalla Shoah.
Elena Rausa, Marta nella corrente, ed. Neri Pozza 2014
È l’estate del 1982 e, mentre l’Italia festeggia la vittoria ai Mondiali di calcio, l’improvvisa scomparsa della madre lascia sola Marta, una bambina di sette anni che, rifiutandosi di accettare la realtà, si trincera dietro un ostinato silenzio. A prendersi cura di lei sono un nonno che non aveva mai conosciuto, una famiglia affidataria ed Emma, la psicoterapeuta con il compito di aiutarla. Quest’ultima sopravvissuta al lager è ancora incapace di fare i conti con quel dramma. Da questo punto in poi, la storia della piccola e della donna e dei loro due silenzi da colmare si incontrano e corrono parallele in nome della comune elaborazione di un lutto. Con uno stile sobrio che non cede mai alle toni del patetico e una struttura che alterna diversi punti di vista e piani temporali, l’autrice racconta di infanzie negate, di separazioni e perdite, del dolore e del peso del senso di colpa e delle infinite inclinazioni che i sentimenti possono prendere.
LIBRERIA ALTRE VOCI S.A.S. DI MALIPIERO ANNA & C.
Libreria in Via Giovanni Cittadella, 1 - Padova - P.IVA 04506200288 - info@libreriaaltrevoci.it