Libri di Narrativa
« Per gli amanti del glicine e del sole. Piccolo castello medievale italiano sulle coste del Mediterraneo affittasi ». Queste le parole di un breve annuncio pubblicitario apparso sul Times in una piovosa giornata di marzo al quale decidono di rispondere due giovani signore inglesi : Lotty Wilkins e Rose Arbuthnot, accomunate dalla tristezza di un matrimonio deludente e dal desiderio di trascorrere un periodo di riposo in una località soleggiata e piena di fiori. L’affitto del castello è però troppo costoso e così, tramite un secondo annuncio, due nuove compagne di viaggio con cui dividere le spese si uniscono a loro ; sono l’anziana e altezzosa Mrs. Fischer, ricca ma alquanto avara e perciò attirata dall’opportunità di una vacanza piacevole ma non troppo dispendiosa, e l’affascinante Lady Caroline Dester, la cui bellezza è così deliziosa da attirare costantemente a sé uno stuolo di ostinati e spesso noiosi corteggiatori dai quali lei vorrebbe inesorabilmente fuggire. E così, terminati i preparativi, le quattro donne sfuggono dalla piovosa Londra e dalla tristezza che accompagna le loro noiose vite, scandite dal dovere e dalle restrizioni emotive, per cercare un po’ di conforto nel tepore delle coste liguri. Qui, il mare e i fiori finiscono per incantarle sciogliendo ogni nodo che le intrappola, riconciliandole con il proprio passato, i propri cari ma soprattutto con se stesse e donando loro una nuova felicità. Una lettura delicata, quasi impalpabile … incantevole.
PROPOSTE DEL MESE (Maggio 2015)
Elizabeth von Arnim, Un incantevole aprile, ed. Bollati Boringhieri, 2010
In un Parigi degli anni Venti, totalmente inebriata dalla cultura della nuova élite intellettuale, un fastoso ricevimento - un ballo - sembra essere per la famiglia Kampf l’occasione più opportuna per mostrare all’alta società il prestigio e il benessere raggiunti. Ed ecco che, nei giorni antecedenti al grande evento, quando tutti sono eccitati dal fervore dei grandi preparativi, Antoinette Kampf, la giovane protagonista del libro, si muove silenziosa tra i personaggi della sua famiglia come un’attenta osservatrice dell’allestimento di una scena alla quale, per volere della madre, non le sarà permesso partecipare. Un sopruso che Antoinette non riesce ad accettare e che non farà altro che accendere in lei un sentimento di collera e di rancore. Di qui, il desiderio di vendicarsi e, in un pomeriggio, verso l’imbrunire, un dispetto imperturbabilmente realizzato con coscienzioso distacco. Per questo, forse, ancora più crudele. Quali saranno le sorti del ricevimento ? Con la naturalezza di un classico e con una scrittura scarna ed essenziale, l’autrice - Irène Némirovsky - riesce a raccontare il dramma dell’amore, del risentimento e della rivalità tra madre e figlia nonché l’ipocrisia sociale e le goffe vertigini che la ricchezza improvvisata porta con sé.
Elizabeth von Arnim, Il giardino di Elizabeth, ed. Bollati Boringhieri, 2014
Leggere un libro per ritrovarci in un giardino, fiorito e silenzioso. È il prezioso dono che ci saprà offrire la lettura di questo romanzo scritto da una donna di indole indipendente e sagace che, insieme alla sua famiglia, decide di lasciare il suo confortevole appartamento di Bonn per trasferirsi in una grande tenuta di campagna in Pomerania. Da qui il sogno di Elizabeth - questo il nome della protagonista nonché autrice del libro - di trasformare il luogo incolto e selvaggio che circonda la sua nuova casa in un incantevole giardino. Nessuno condivide il suo progetto : il marito rigido e iracondo che lei chiama l’Uomo della Collera è più interessato alla coltivazione delle rape che a quella dei fiori e i giardinieri di indole rozza e eccessivamente pratica sembrano sordi alle sue richieste ed istruzioni. Con il solo conforto che il germogliare dei fiori semplici e spontanei saprà offrirle, Elizabeth non si arrende e, a poco a poco, il giardino da lei tanto desiderato prende forma diventando un luogo di ritrovata pace e serenità. È qui che potrà passeggiare, riflettere, coltivare, oltre alla terra, anche le proprie passioni, e giocare con le proprie figlie, le bambine di Aprile, Maggio e Giugno. Un libro che è un inno alla botanica intesa come felice e provvidenziale diletto cui una giovane donna si appassiona per sfuggire alle incombenze coniugali troppo severe e rigorose. Un idillio bucolico dove l’intimità di sentimenti e passioni si uniscono alla grazia delle violaciocche, speronelle, fiordalisi e rose tea.
Constance Fenimore Woolson, Il giardino davanti casa, ed. Sellerio, 2007
Prudence Wilkin è una rispettabile signorina del New Hampshire senza alcuna vocazione per il turismo. Di spirito gentile e generoso decide ugualmente di recarsi in Italia per assistere ad una parente inferma. Qui, la sua incorreggibile ingenuità e spontaneità la espone ad essere vittima dei più furbi. Tra questi, Antonio Guadagni, un uomo non più giovane e rimasto da poco vedovo. Sedotta dalla sue lusinghe nonché impietosita dalla sua presunta solitudine, Prudence decide di sposarlo. Con lui si trasferisce in una grande casa ad Assisisi dove si rassegna a vivere insieme ai sette figli nati dal primo matrimonio, ad uno zio ozioso e ad una nonna bisbetica e capricciosa che passa le sue giornate adagiata su un letto al centro della cucina, da cui può controllare tutto e pontificare continuamente. Prudence accetta il suo nuovo destino e comincia a prendersi cura dell’intera famiglia ; il suo solo conforto è legato alla realizzazione di un unico desidero, quello di creare davanti alla sua nuova casa un tipico giardino americano con le aiole e la staccionata dipinta di bianco. Un breve romanzo a ritratto di una donna di indole fedele, innocente e perseverante che non potrà non rievocare Felicita, la devota governante dal « cuore semplice » di Flaubert. Un libro amaro, intessuto di un’ironia triste e beffarda perché, citando Elizabeth von Arnim, non è forse vero che « è uno sbaglio continuare ad essere buoni fino al punto da diventare infelici » ? .
Antoine de Saint-Exupéry, Stamattina ho potato le rose. Storia di un’amicizia, ed. Henry Beyle, 2015
Quasi tutti noi abbiamo potuto trovare un po’ di conforto leggendo le pagine de Il piccolo principe, un inno alla ricerca di noi stessi in virtù di valori fondamentali quali il rispetto e il bene verso gli altri, l’amore e la speranza. Ed ecco che, dalla penna dello stesso autore, scopriamo quest’altro piccolo gioiello di poesia narrativa a celebrazione di un’amicizia semplice, pura ed innocente tra due amici che, legati da una comune passione per i fiori, manterranno un legame alquanto profondo e sincero nonostante la grande lontananza e un lungo silenzio. Perché l’amico è colui accanto al quale non si ha nulla da dimostrare e nulla da cui difendersi, permettendoci così di trovare la pace.
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